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sabato 4 giugno 2011
Amazzonia, dopo la deforestazione,
ora arrivano anche gli incendi
Sembra una maledizione, ma per l’Amazzonia non c’è pace. Dopo decenni di deforestazione, nel Mato Grosso adesso ci si prepara ad affrontare una nuova minaccia, quella degli incendi che hanno giù cominciato a distruggere questo immenso patrimonio della natura. Il rapporto di monitoraggio del Rio delle Amazzoni, a cura dell'Istituto Brasiliano dell'Ambiente (IBAMA) ha lanciato l’allarme rosso in 36 città dello Stato.
La situazione peggiore è a Shawinigan, porta di accesso al Parco Nazionale dello Xingu, con 10 focolai di incendi rilevati da una rete di satelliti. A New Ubiratan, una città che ha registrato il maggior numero di segnalazioni nel sistema di rilevamento della deforestazione in tempo reale lo scorso aprile e aveva la seconda più grande area deforestata dello Stato, quattro aree sono state distrutte dalle fiamme.
Dei 38 focolai di incendi rilevati in tutta l’Amazzonia, ben venti si trovano nel Mato Grosso. I satelliti hanno scoperto incendi in quattro territori indigeni dello Stato: fiamme nel Parecis e nelle riserve Aripuanã Maraiwatsede, Enawene Nawe. Nelle zone sotto la protezione dello Stato, i focolai sono stati individuati anche nell’area protetta Leap Magessi.
Da gennaio fino ad oggi, nel Mato Grosso sono stati segnalati 595 focolai. Lo scorso anno fu registrato il record di 1200 incendi, ma purtroppo, quest’anno le condizioni meteo sono più favorevoli alle fiamme di quanto non lo furono lo scorso anno. Secondo gli esperti, gli incendi tendono ad aumentare molto a partire da questo mese di giugno e non solo a causa della siccità, ma anche dei “piromani” che così sperano di vedere allentati i nuovi limiti sulla deforestazione e l’uso del legname. In questo periodo dell'anno, oltre al clima caldo e secco, il Mato Grosso è spazzato da forti venti, che facilitano la propagazione delle fiamme.
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