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mercoledì 8 giugno 2011
L'Airbus Air France precipitato,
concluso il recupero delle vittime
L'Ufficio francese che indaga sui disastri aerei (BEA) ha smesso di recuperare le vittime del volo Air France 447, in servizio da Rio de Janeiro a Parigi, caduto in mare nel 2009. Le operazioni della Bea si sono concluse venerdì scorso e la nave Ile de Sein si è messa in rotta per il porto francese di Bayonne dove sbarcherà alcuni relitti dell’aerewo e i corpi delle vittime. Subito dopo l’incidente, nel 2009, furono recuperati 51 cadaveri; in questa fase i corpi delle vittime riportati a galla sono stati 104. All’appello ne mancano ancora 73: rimarranno in fondo all’oceano.
Secondo le informazioni estratte dalla scatola nera, il comandante dell'airbus entrò in cabina di pilotaggio un minuto e mezzo dopo che velivolo aveva iniziato la sua fatale caduta verso l'Atlantico, durata tre minuti e mezzo. Le indagini della Bea, l'agenzia investigativa sugli incidenti aerei francese, mostrano infatti che il capitano stava riposando quando l'emergenza iniziò. "Al momento in cui si svolgevano gli eventi, i due co-piloti erano al loro posto in cabina di pilotaggio, mentre il comandante riposava", dice un comunicato della Bea. Il capitano tornò nella cabina appena avvisato che l'autopilota si era disattivato. La registrazione delle scatole nere si è fermata alle 2.14 e 28 secondi, circa 8 minuti e mezzo dopo il primo avviso di uno dei co-piloti che chiedeva ai suoi colleghi di "fare attenzione" alla turbolenza a cui stavano andando incontro. Nonostante la perturbazione non fosse eccessivamente forte, l'aereo andò in stallo tre volte, mentre cercava di trovare una rotta buona passando attraverso la fitta coltre di nubi. Il rapporto tecnico non analizza i dati o le conversazioni dell'abitacolo e non assegna colpe. Non suggerisce neanche, ad esempio, se i tubi di Pitot, che misurano la velocità dell'aereo e che secondo gli investigatori hanno avuto un ruolo nell'incidente, siano i principali responsabili o se la temporanea assenza del capitano Marc Dubois abbia influito sul rapido svolgersi degli eventi. L'ultima misura registrata mostra che l'aereo stava precipitando a 10.912 piedi al secondo, equivalenti a 200 chilometri all'ora.
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