La Commissione di diritti umani dell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) ha chiesto al governo brasiliano la sospensione immediata del progetto della centrale idroelettrica di Belo Monte, in Amazzonia. La commissione chiede che il rinvio dei lavori di costruzione della gigantesca diga, che allagherebbe centinaia di chilometri quadrati di terre assegnate come riserva a varie tribù indigene, sino a che sia realizzato uno studio approfondito e imparziale dell'impatto sociale e ambientale, e finchè non siano adottate misure «vigorose e effettive» per proteggere la vita e l'integrità personale dei popoli indigeni della regione, lungo il corso del Rio Xingù.
La decisione della Commissione dell'Osa è la risposta alla denuncia inoltrata nel novembre scorso da una serie di entità civili e ong, tra le quali il coordinamento delle Organizzazioni Indigene dell'Amazzonia (Coaib) e il Consiglio Indigenista Missionario ((Cimi). L'idrolettrica di Belo Monte, se sarà completata, sarà la terza più grande al mondo, con una capacità di 11 mila megawatt. Esperti dell'ente ambientale brasiliano avevano dato parere fortemente contrario alla realizzazione della diga, ma l'allora presidente Luiz Inacio Lula da Silva aveva imposto la prosecuzione dei lavori, in nome dello sviluppo del Paese.
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