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venerdì 21 gennaio 2011

"Sono un clown deputato
e non un deputato pagliaccio"






''Votate il deputato vestito da pagliaccio: molto meglio di questi pagliacci vestiti da deputato''. E un milione e trecentomila persone hanno seguito il consiglio facendo di Tiririca, clown di professione, il candidato più votato di tutto il Brasile.Ma non si pensi che, quella di Tiririca (il cui vero nome è Francisco Everaldo Oliveira Silva, 45 anni, marito e padre esemplare) sia stata un’elezione facile. Per diventare deputato ha rischiato cinque anni di carcere. Tanti ne ha chiesti il Procuratore di san Paolo che, pochi giorni dopo il trionfo, lo ha accusato di falso ideologico. Voti falsi? Assolutamente no: i suoi voti erano tutti veri, verissimi. Il fatto è che Titirica è un semianalfabeta, ma per il magistrato lo è del tutto. E allora, si è chiesto il Procuratore, se quel clown non sa leggere e scrivere, come ha potuto compilare l’accettazione della candidatura sostenendo di essere in grado di fare il deputato?

E su questa domanda il Brasile si è spaccato. Nel Nordest, terra d’origine del pagliaccio e popolata in massima parte da povera gente, il grido era: “Tiririca in Parlamento”. Nel Sud, soprattutto nella opulenta san Paolo, invece, prevaleva il partito di chi sostiene che, oltre ad essere un pagliaccio, Tiririca è anche un truffatore.
Come risolvere il problema? Semplice: con un esame in cui il quasi deputato doveva dimostrare di saper leggere, di capire cosa legge e di saper scrivere. Non è stato un esame difficile, a dire il vero: un paio di titoli di giornali. Esame superato, con grande disappunto del Procuratore.


E all’inizio di gennaio, assieme all’insediamento del governo presieduto – per la prima volta nella storia del Brasile – da una donna, c’è stato anche quello di Tiririca. Il clown, famosissimo nel Brasile come “o palhaço”, è nato nel Cearà. Non nella gaudente Fortaleza, ma nel poverissimo interno dello Stato, dove d’inverno piove a dirotto e d’estate si muore di caldo. Il soprannome Tiririca glielo ha dato sua madre, Maria Alice, una donna che, per dar da mangiare ai suoi otto figli, cercava cibo nella spazzatura degli altri. Tiririca è il nome di una pianta con le spine, ma i brasiliani, quando vedono una persona perennemente incazzata, gli danno del Tiririca.
E forse Tiririca era un “tiririca” da bambino. Non adesso che è diventato deputato. Anzi, ha tutto l’aspetto di una persona gioviale e aperta al prossimo.
Ma aperto anche a se stesso e alla sua famiglia. Alla madre aveva promesso che, se fosse diventato qualcuno, le avrebbe comprato un a casa. E in campagna elettorale lo diceva apertamente: “Se sarò eletto, prima penserò alla mia famiglia e poi ai poveri della mia terra”. E così fece tutta la campagna elettorale, tra proclami e cazzeggi. “Tu sai cosa fa un deputato federale?”, chiedeva ai suoi potenziali elettori. E di fronte al silenzio di quelli, rispondeva serafico: “Neppure io, ma vota per me che poi te lo racconto”. O ancora: “Vota Tiririca perché peggio di così le cose non possono andare”.
Tiririca è un uomo fortunato. I suoi colleghi deputati, quelli uscenti, hanno approvato prima dell’insediamento del nuovo Parlamento, un “aumento salariale” del 62 per cento. Insomma, altri diecimila reais al mese in più (26.700 reais contri il 16.500 della legislatura precedente). Gli esperti di numeri e di statistiche hanno calcolato che un deputato federale guadagna in un mese una somma venti volte superiore al reddito medio di un cittadino brasiliano. “Che bello – ha esclamato Tiririca – sono arrivato nel momento giusto”.
Il clown deputato, però, ha promesso che studierà la Costituzione e che si batterà in Parlamento a favore degli artisti di strada e della cultura. E c’è da credergli. In Italia, Ilona Staller – ovvero Cicciolina – eletta con scandalo nelle liste radicali, è stata una delle deputate più presenti e responsabili. Molto di più di sue tante colleghe che stanno oggi a Montecitorio.

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