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sabato 12 febbraio 2011

Adozioni internazionali
Come fare in Brasile







Il 2010 è stato l’anno con il maggior numero di adozioni internazionali realizzato dalle coppie italiane; è la prima volta infatti che è stata superato il numero di 4000: la Commissione ha rilasciato l’autorizzazione all’ingresso in Italia per 4130 bambini, provenienti da 58 Paesi (è in corso la verifica definitiva dei dati). Nel 2009 le autorizzazioni all’ingresso avevano riguardato 3964 minori: vi è stato pertanto un aumento del 4,2%.
 Il primo Paese di provenienza è ancora la Federazione Russa con 707 minori, ma è stato particolarmente elevato l’aumento del numero dei bambini provenienti dalla Colombia, che sono stati 592 a fronte dei 444 del 2009. La Colombia è dunque il secondo Paese di provenienza, seguito dall’Ucraina con 426 adozioni, dal Brasile con 318, dall’Etiopia con 274, dal Vietnam con 251 e dalla Polonia con 193. Significativo è l’incremento dei minori provenienti dall’America latina (+16,34%) e dall’Asia (+34,71%) malgrado le trasformazioni interne in corso nei Paesi Vietnam, Nepal e Cambogia; 443 sono i minori provenienti da Paesi dell’Africa. La regione con il maggior numero di adozioni è la Lombardia, ma si constata un significativo aumento delle adozioni nelle regioni meridionali, soprattutto in Campania. Si constata infine l’aumento, rispetto agli anni passati, del numero dei decreti di idoneità rilasciati dai Tribunali dei minorenni seguiti dal conferimento dell’incarico ad un ente autorizzato: ciò costituisce una conferma della crescente consapevolezza e preparazione delle coppie che decidono di intraprendere l’iter adottivo.

Chi può adottare un bambino brasiliano.

I requisiti per l’adozione internazionale sono gli stessi che per l’adozione nazionale, e sono previsti dall’art. 6 della legge 184/83 (come modificata dalla legge 149/2001) che disciplina l’adozione e l’affidamento e che riteniamo utile riportare perché il suo contenuto interessa più di ogni altro le coppie.

"L’adozione è permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o che raggiungano tale periodo sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale, e tra i quali non sussista separazione personale neppure di fatto e che siano idonei ad educare, istruire ed in grado di mantenere i minori che intendano adottare."

Riguardo all’età, secondo la legge:
- la differenza minima tra adottante e adottato è di 18 anni;
- la differenza massima tra adottanti ed adottato è di 45 anni per uno dei coniugi, di 55 per l'altro. Tale limite può essere derogato se i coniugi adottano due o più fratelli, ed ancora se hanno un figlio minorenne naturale o adottivo.
Ciò vuol dire che se la futura madre ha 47 anni ed il futuro padre 56, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 2 anni. Se la futura madre ha 54 anni ed il futuro padre 63, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 8 anni. Se la futura madre ha 50 anni ed il futuro padre 68, la coppia può adottare un ragazzino di 13.
I limiti di età introdotti dalla legge hanno lo scopo di garantire all’adottato genitori idonei ad allevarlo e seguirlo fino all’età adulta, in una condizione analoga a quella di una genitorialità naturale.
Questo dice la nostra legge; ma poiché l'abbinamento con il bambino adottabile è deciso dall'Autorità straniera, i limiti che il nostro legislatore ha spostato molto in avanti, per permettere anche a coppie non giovani di adottare, hanno poca efficacia nella realtà, perché la maggior parte dei paesi stranieri privilegia le coppie giovani.
Quindi, per adottare bisogna:
- essere in due;
- essere coniugati al momento della presentazione della dichiarazione di disponibilità;
- provare documentalmente o per testimonianza, ove il matrimonio sia stato contratto da meno di tre anni, la continua, stabile, perdurante convivenza antecedentemente alla celebrazione del matrimonio per un periodo almeno pari al complemento a 3 anni;
- non avere in corso nessun procedimento di separazione, nemmeno di fatto.
Infine, gli aspiranti genitori adottivi devono essere idonei ad educare ed istruire, e in grado di mantenere i minori che intendono adottare
È chiaro che per questi ultimi requisiti non si può procedere, come per i precedenti, con una semplice verifica formale, ma occorre una valutazione più complessa “nel merito”, cioè nei contenuti e nelle modalità del rapporto di coppia, che viene espletata dai Tribunali per i minorenni e realizzata tramite i servizi socio-assistenziali degli Enti locali, anche in collaborazione con i servizi delle aziende sanitarie locali; e ciò perché l'interdisciplinarità è necessaria per un'osservazione corretta della relazione di coppia e della sua reale disponibilità ad accogliere un figlio, delle sue risorse a fronteggiare le eventuali difficoltà di inserimento.
Una guida completa si può trovare nel sito della Commissione per le adozioni internazionali, l’autorità centrale italiana per l’adozione i nternazionale www.affarisociali.it/servizi/ado_indice.htm oppure www.commissioneadozioni.it.

Le condizioni poste dallo Stato del Brasile
La Convenzione dell’Aja, del 29/05/1993, relativa alla Protezione dei Bambini e alla Cooperazione in Materia di Adozione Internazionale è stata promulgata in Brasile dal Decreto n° 3.807 del 21/06/99 ed è il principale strumento di garanzia sia dei diritti dei bambini, sia dei diritti di coloro che desiderano adottarli. Questa Convenzione esige l’intervento di Enti Autorizzati in tutte le procedure di adozione internazionale. Ciò significa che lo straniero, che desidera adottare un bambino brasiliano, dovrà incaricare una di queste associazioni affinché si occupi di tutta la procedura e non potrà dirigersi direttamente alle autorità brasiliane. Affinché possano svolgere la loro attività, le associazioni che si occupano di procedure per l’adozione internazionale devono ottenere un’autorizzazione dal governo. Questa autorizzazione le rende idonee ad operare.
Si raccomanda di consultare direttamente la Commissione per le adozioni internazionali, l’autorità centrale italiana per l’adozione i nternazionale www.affarisociali.it/servizi/ado_indice.htm oppure www.commissioneadozioni.it, per ottenere maggiori informazioni sugli enti autorizzati e sulle procedure per l’adozione.

È assolutamente vietata l’adozione per procura, quindi è necessaria la presenza della coppia straniera in territorio nazionale per seguire la procedura giudiziaria, comparire alle udienze, firmare documenti, sottoporsi ai colloqui regolamentari, passare un periodo di convivenza con il bambino e ultimare tutti i provvedimenti per portare a termine la procedura di adozione.

L’adozione attribuisce all’adottato la condizione di figlio, con gli stessi diritti e doveri, inclusi quelli di successione, liberandolo da qualsiasi vincolo con genitori o parenti, fatta eccezione per gli impedimenti matrimoniali.
I minori adottati manterranno sempre la loro condizione di Brasiliani di nascita.

Gli adottanti

Secondo la legge brasiliana, possono adottare coloro che abbiano compiuto i ventuno anni, indipendentemente dal loro stato civile, a patto che l’adottante abbia almeno sedici anni in più dell’adottato. I divorziati e coloro che sono legalmente separati potranno adottare congiuntamente, a patto che si mettano d’accordo sull’affidamento e il regime delle visite e sempre che il periodo di convivenza sia iniziato durante il matrimonio.
Quando si tratta di richiesta di adozione da parte di straniero residente o domiciliato al di fuori del Brasile, dovranno essere osservate le seguenti procedure:
• il candidato dovrà provare, per mezzo di documento emesso dall’autorità competente, il suo domicilio, di essere debitamente abilitato all’adozione, in base alle leggi del suo paese, e inoltre presentare indagini psicosociali elaborate da un’agenzia specializzata e riconosciuta nel suo paese di origine
• l’autorità giudiziaria brasiliana, d’ufficio o a richiesta del Pubblico Ministero, potrà pretendere la presentazione del testo pertinente alla legislazione del paese estero, accompagnato da prova del suo essere in vigore;
• i documenti in lingua straniera saranno allegati agli atti, debitamente autenticati dall’autorità consolare brasiliana, in osservanza dei trattati e convenzioni internazionali e accompagnati da rispettiva traduzione, fatta in Brasile, da traduttore pubblico giurato; e
• prima della conclusione dell’adozione non sarà permessa l’uscita dell’adottato dal territorio nazionale.
L’ adozione internazionale potrà essere condizionata da previo studio e analisi da parte di una commissione statale giudiziaria di adozione, che fornirà la relativa perizia di abilitazione per istruire il processo, e alla quale competerà mantenere un registro centralizzato di interessati all'adozione.

I genitori dell’adottando

L’adozione dipende dal consenso dei genitori o del rappresentante legale dell’adottando. Il consenso sarà rilasciato al bambino o all’adolescente i cui genitori siano sconosciuti o siano stati destituiti della patria podestà. Se l’adottando ha un’età superiore ai dodici anni, sarà necessario anche il suo consenso.
Il cosiddetto periodo di convivenza
L’adozione sarà preceduta da un periodo di convivenza con il bambino o adolescente, per il periodo che l’autorità giudiziaria fisserà, osservate le peculiarità del caso. Il periodo di convivenza potrà essere dispensato se l’adottando non ha completato l’anno di età o se, qualsiasi età abbia, sia già stato in compagnia dell’adottante per un tempo sufficiente affinché si possa valutare la convenienza di costituzione di vincolo. In caso di adozione da parte di straniero domiciliato o residente al di fuori del paese, il periodo di convivenza, trascorso in territorio nazionale brasiliano, sarà, almeno, di quindici giorni per i bambini fino ai dodici anni di età e di, almeno, trenta giorni se si tratta di adottando con più di due anni di età.

Conseguenze nell’ambito del Diritto Civile brasiliano

Il vincolo di adozione è costituito per mezzo di sentenza giudiziale che sarà iscritta nel registro civile con mandato del quale non si fornisce certificato. L’iscrizione dichiarerà il nome degli adottanti quali genitori e il nome dei loro ascendenti. Il mandato giudiziale, che sarà archiviato, ha il potere di cancellare il registro di nascita originale dell’adottato. In quest’ultimo non risulterà nessuna osservazione sull’origine dell’atto di adozione. La sentenza conferirà all’adottato il nome degli adottanti e, a sua richiesta, potrà determinare la modifica del nome. È doveroso segnalare che l’adozione è effettiva dal transito in giudicato della sentenza e che la morte degli adottanti non restituisce la patria potestà ai genitori naturali.

Viaggio della coppia in Brasile

Dopo che tutti i documenti richiesti dall’autorità brasiliana, le cui esigenze variano da caso a caso, sono stati legalizzati dal Consolato Generale, la coppia dovrà richiedere un visto appropriato per andare in Brasile con l’intenzione di procedere all’adozione. Questo visto è denominato VITEM-II, il cui costo unitario è di 60 Euro, ma che è gratuito per i cittadini italiani che rimangono in Brasile fino a 90 giorni. (vedi Visti). Inoltre, la coppia dovrà comunicare ufficialmente al Consolato Generale la data di arrivo in Brasile, il numero del volo, la compagnia aerea e il luogo di arrivo, in modo che le autorità brasiliane competenti siano informate del proposito del viaggio.

4 commenti:

  1. Due conigi che hanno meno di 45 anni possono adottare un bambino/a brasiliano/a di età inferiore ad un anno?
    E' vero che per le adozioni internazionali la legge brasiliana sull'argomento prevede che si possono adottare solo bambini/e di età superiore a tre anni, in quanto i bambini/e di età inferiore sono destinati solo a coppie di nazionalità brasiliana?

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  2. Caro Raffaele, teoricamente nessun problema ad adottare un bambino di età inferiore ad un anno, ma è difficile trovarne uno. In Brasile la causa delle adozioni sta principalmente nella povertà. E lì le famiglie tirano avanti finché possono, poi si arrendono e i bimbi vengono messi in stato di adozione. E poi, perché non adottare un bambinoche di anni ne abbia più di uno o due o tre? Non pensi che possa farvi felici lo stesso? E comunque non c'è alcuna differenza tra famiglia adotiva straniera o brasiliana: a patto, ovviamente, che si abbiano i requisiti.

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  3. Salve, avendo meno di 45 anni che possibilità ci sono per adottare un bambino/a o coppia di fratelli che abbiano un età inferiore ai 3/4 anni? e i tempi per un abbinamento quanto sono di solito più o meno lunghi?

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  4. Hola, se pueden adoptar hermanos si la pareja tienen 30 años?

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