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giovedì 26 maggio 2011

La marcia dei barboni a San Paolo:
ridateci i nostri diritti di persone



Centinaia di persone hanno protestato davanti al Municipio di San Paolo chiedendo la fine delle violenze contro la popolazione senza fissa dimora. Il Movimento Nazionale dei Senzatetto (MNPR), che ha organizzato la protesta, ha chiesto l'attuazione di una vecchia legge del 1997, che prevede il riconoscimento di una tuteòla da parte delle amministrazioni pubbliche e, ovviamente, anche i diritti fondamentali.

“Vogliamo dare visibilità politica a questa popolazione che sembra essere invisibile ai nostri politici. Chiediamo l’attuazione di quella legge, che significa non solo assistenza sociale, ma anche lavoro, casa, assistenza sanitaria, sport e cultura”, ha detto il coordinatore di MNPR, Anderson Lopez Miranda. Il movimento, inoltre, chiede la fine dell'impunità per coloro che commettono crimini contro i barboni: nel corso della manifestazione, sono stati ricordati i recenti omicidi di due barboni che raccoglievano materiale riciclabile nei bidoni della spazzatura. “Il problema più grande è la violenza e il pregiudizio. Gli omicidi, la violenza quotidiana. A volte ci buttano acqua di sopra, ci rubano i documenti. Gli ospizi – continua la denuncia di Miranda – sono organizzati pessimamente e molti di noi, che hanno la tubercolosi, muoiono per strada”.
Partendo dalla definizione delle Nazioni Unite, i “senza fissa dimora (homeless)”, non sono solo coloro che vivono in strada, ma anche quelli provenienti da famiglie che non soddisfano i requisiti e standard minimi di abitabilità. Nell’area metropolitana di San Paolo ci sono almeno 4 milioni di senza tetto, (compresi coloro che vivono in baraccopoli o nelle favelas). In Brasile non ci sono dati affidabili sul numero di persone che vivono per le strade. Per la città di Sao Paulo, le stime parlano di 100 mila persone. Poiché si tratta di una popolazione molto eterogenea e mobile, che si muove non solo geograficamente ma anche economicamente e socialmente, è difficile precisare il numero di persone che si trovano sulle strade della città.
Le strade sono i luoghi utilizzati preferenzialmente dagli homeless come un dormitorio. Spesso si rifugiano nei pressi di edifici commerciali. Le piazze costituiscono il secondo luogo più usato. Infine i viadotti e i ponti, in particolare quelli nei pressi di autostrade ad alto rischio.

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