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giovedì 12 maggio 2011

L'Airbus caduto tra Rio e Parigi,
lunedì le prime verità dalle scatole nere



Le due scatole nere dell’Airbus Air France in volo da Rio de Janeiro a Parigi e precipitato in mare precipitato in mare l’1 giugno del 2009, sono state trasportate a Parigi. Lunedì il Bureau of Investigation and Analysis dirà se le memorie sono ancora integre e se sarà possibile aprirle per sapere con certezza quello che è successo quella notte in cui morirono 228 persone.
Il direttore del Bea, Jean Paul Troadec, ha detto che, sempre che le scatole nere siano ancora integre, ci vorranno tre o quattro giorni per estrarre le copie dei dati (uno per gli esperti dell’aeronautica e uno per i giudici francesi che indagano sulle cause del disastro). Per analizzare tutti i dati, invece, serviranno diversi mesi. Nella migliore delle ipotesi, una relazione con la verità sull’accaduto potrà esserci non prima della metà del 2012. Traoadec ha aggiunto che se sarà possibile decifrare anche le conversazioni dei piloti nel voice recorder dell’Airbus, le trascrizioni saranno consegnate solo ai magistrati e non saranno in alcun modo rese pubbliche.
Ma l’associazione dei familiari delle vittime non ci sta. Non ci sta con le decisioni del Bea (il non rendere pubbliche le conversazioni dei piloti e il consegnaregli eventuali dati delle scatole nere solo al giudici francesi), ma apre una polemica anche con la procura di Parigi la quale, nei giorni scorsi, aveva detto che se non ci saranno le condizioni per identificare i cadaveri che sono ancora dentro la fusoliera posata sul fondo dell’Atlantico, si interromperanno le operazioni di recupero. Finora sono due i cadaveri portati in superficie. I parenti delle vittime sostengono che la tecnologia del Dna oggi è in grado di identificare corpi anche a decine di anni di distanza e che quindi non c’è alcun motivo per pensare che questo non possa accadere anche per i loro cari. Da qui la decisione dei parenti di incontrare al più presto Dilma Rousseff perché ci sia un intervento anche da parte del governo brasiliano.

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