La Honda ha licenziato 400 operai della sua fabbrica in Brasile per mancanza di componenti provenienti dalle sue fabbriche in Giappone colpite dal terremoto del marzo scorso. La fabbrica della marca giapponese che produce i modelli Civic, Jazz e City in periferia di San Paolo, ha dovuto anche dimezzare il ritmo di produzione, da 600 a 300 auto al giorno, sempre per mancanza dei componenti che riceveva dal Giappone. Oltre ai 400 operai, che rappresentavano il 12% dei dipendenti, altri 800 sono stati messi in cassa integrazione, in attesa che si risolva il grave problema produttivo nella madrepatria.
Secondo il direttore della Honda in Brasile, Paulo Takeuchi, la produzione subirà un calo del 20% quest'anno rispetto alle previsioni all'inizio dell'anno di un aumento del 5%. Da parte sua, per far fronte alla ristrettezza di componenti, la Toyota ha preferito fermare a singhiozzo la sua fabbrica in Brasile, con tre stop di uno o più giorni tra aprile e maggio. Entrambe le marche producono in Brasile l'80-90% dei componenti delle proprie auto, ma quel 10-20% proveniente dal Giappone è sufficiente per frenare la produzione.
La storia “brasiliana” dell'azienda inizia negli anni '70 con la fondazione della Honda Motor del Brasile. Ma il salto vero e proprio ci fu nel 1976 con l'avvio di una produzione nazionale su larga scala. Oggi la Honda è leader nazionale nel settore delle moto e nel 2009 ha superato 13 milioni di unità prodotte. Sotto il controllo di Moto Honda in Amazzonia sono altre due società situate nella stessa zona: Honda Parts Amazzonia LTDA. (HCA) e la tecnologia Honda Amazônia Indústria e Comércio LTDA. (HTA).
Nel 1992, ci fu un altro passo avanti, con l'inizio delle importazioni di auto in Brasile. La popolarità dei prodotti ha portato alla inaugurazione nel 1997, la Honda Automobili del Brasile (HAB) nello Stato di San Paolo che nel 2009 ha superato il volume di 700 000 unità prodotte. Ma a partire da adesso la storia della Honda in Brasile cambia. E cambia in peggio.
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