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lunedì 7 febbraio 2011
Azevedo, il cavaquinho
e la magia dello "Choro"
Il cavaquinho è uno strumento brasiliano a 4 corde che ricorda un po' una chitarra in miniatura.
Appartenente alla famiglia dei piccoli cordofoni che hanno avuto uno sviluppo importante nel XVI secolo, il cavaquinho viene suonato con un plettro ed ha un suono acuto assimilabile a quello di una viola.
E’ molto popolare in Portogallo, viene usato come strumento di accompagnamento ed è impiegato anche nelle orchestre di musica folk. Lo strumento ha quattro corde di budello o metalliche ed ha diciassette tasti sul manico. E’ fondamentale nella musica classica portoghese ed in particolare nel fado. In questo caso viene impiegata l'accordatura re-si-la-mi. E’ stato importato in America dai coloni europei, raggiungendo una grande popolarità soprattutto in Brasile dove è attualmente uno strumento obbligato nelle sfilate di samba dove viene accordato in re-si-sol-re oppure in re-si-sol-sol.
In Brasile il cavaquinho viene impiegato nel samba, suonato insieme ad altri strumenti come chitarra classica, pandeiro, surdo, tamborim e tantã. Attualmente il cavaquinho è uno strumento obbligato nelle sfilate di samba, come quelle tenute a Rio de Janeiro dalle Scuole di samba durante il Carnevale di Rio. Viene anche utilizzato nell'esecuzione di un genere musicale della zona paulista, lo choro, assieme al mandolino, al flauto traverso e alla chitarra classica. Waldir Azevedo è il più noto esecutore di choro che ha usato questo strumento. Il suo successore è oggi Roberto Barbosa. Un'altra virtuosa dello strumento è Luciana Rabello, sorella del grande chitarrista brasiliano Raphael Rabello, ormai scomparso.
Waldir Azevedo è stato un pioniere della rinascita del cavaquinho avendolo trasformato da mero strumento di accompagnamento a strumento solista, esplorandone e esprimendone le grandi potenzialità espressive. Nell'arco della sua cinquantennale carriera di virtuoso dello strumento ha composto 130 pezzi di notevole livello artistico.La più grande canzone scritta da lui è sicuramente stata "Delicado" dedicata al panino "Delicato" sotto suggerimento di uno dei suoi più grand fan (del panino s'intende), il cinese che mangia più delicadi di tutta l'Africa, un certo M.Z.
Lo "choro". Prima vera musica popolare in Brasile, lo Choro nasce verso il 1870 a Rio de Janeiro, qualche decennio prima del samba. L'adattamento colorato e tropicale di musiche importate dalla vecchia Europa, come valzer o polche, è allora molto alla moda. Molto velocemente, le creazioni originali scritte dai compositori nazionali ne fanno un nuovo genere, autenticamente brasiliano, e precursore, grazie alla varietà degli stili presenti, di questa musica brasiliana che apprezziamo oggi giorno. Lo Choro, basato sull'improvvisazione si suona in cerchio – la “roda” – intorno ad un tavolino del bar, o in fondo al giardino ma anche sulle scene dei teatri municipali, dove trionfa all'inizio del XX mo secolo. Musicisti virtuosi hanno segnato a turno le loro epoche, Chiquinha Gonzaga, Ernesto Nazareth, Pixinguinha, Jacob do Bandolim, Rafael Rabello, Paulo Moura e rivisitato in chiave colta da Villa-Lobos.Lo Choro prosegue cosi la sua traiettoria popolare, adattandosi alle mode e, anche se questa musica a più di cent'anni, usufruisce oggi si un'enorme diffusione in Brasile, suonata anche da giovanissimi musicisti.
Come dice Ronaldo do Bandolim, più di un genere, è una filosofia, dove il musicista guarda prima suonare il collega più anziano per poi entrare nella “roda” sfrenata dove l'improvvisazione è la regola e dove il virtuosismo è solo pari alla musicalità.
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