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domenica 24 aprile 2011

Viaggio nel dedalo del Pantanal
per innamorarsi della natura






Il Pantanal è la più grande pianura d’inondazione al mondo e la terza riserva ambientale più grande al mondo. Il Pantanal si estende per gran parte in Brasile (negli stati del Mato Grosso e del Mato Grosso do Sul), e in parte in Bolivia e in Paraguay. In totale, il Pantanal si estende per circa 150.000 km quadrati. Il nome Pantanal deriva dalla parola portoghese "pântano", che significa "palude".
Ha un’importanza ecologica immensa poiché ospita uno dei più ricchi ecosistemi mai incontrato fino ad oggi, con foreste stagionali periodicamente inondate. Presenta la più grossa concentrazione di fauna del neotropico, comprese varie specie minacciate di estinzione – tra mammiferi, rettili e pesci -, oltre a costituire l’abitat di un’ampia varietà di uccelli sia nativi sia provenienti da altre regioni delle Americhe.A differenza dell'Amazzonia, soprattutto, dove gli animali si nascondono tra il fitto fogliame della foresta, il Pantanal regala la straordinaria possibilità di avvistare, con estrema facilità, le specie endemiche che vi vivono, grazie alla visibilità offerta dai suoi enormi spazi aperti. In Amazzonia senti i suoni della natura, in Pantanal la vedi.


 Nel Pantanal sono state osservate 700 specie di uccelli, ed è una delle aree di riproduzione più importanti per gli uccelli acquatici: cicogne, ibis, aironi e spatole. Vi si trovano 26 specie di pappagalli, compresa la minacciata Ara giacinto e ben 45 specie di rapaci, a dimostrazione di un ecosistema ancora equilibrato. Specie caratteristiche sono: Nandù comune, Ibis plumbeo, Chachalaca del Chaco, Crace faccianuda, Conuro Nanday, Tortora codalunga campestre, Tucano toco, Colibrì del sole ventrefulvo, Rampichino rossiccio maggiore, Becco do todo beccolargo, Ittero unicolore, Gracchio testarossa, Mangiaformiche del Mato Grosso e Cardinale beccogiallo, per citarne solo pochi.
Oltre agli uccelli, è possibile incontrare anche molti altri animali, in particolare mammiferi e rettili, come il raro Formichiere, il Tapiro, le Scimmie urlatrici e le Scimmie cappuccine, le Lontre giganti, l’Ocelot (uno mi ha attraversato il sentiero nel Lodge Rio Clarinho!), un numero infinito di Jacarè (emozionante illuminare di notte con la torcia elettrica gli stagni, pullulanti di occhi che riflettono), il Boa e altri ancora.

L’abbondanza di animali ha fatto della regione del Pantanal uno dei luoghi più propizi del Brasile per l’osservazione della flora, della fauna e per la pratica della pesca – permessa soltanto tra marzo e ottobre.

L’area totale è di 230 mila chilometri quadri e comprende 12 municipi degli Stati di Mato Grosso e Mato Grosso do Sul. Al Nord, si trovano le serras (catene montuose) dei Paracis, Azul e del Roncador. Ad Est, la Serra di Maracaju. A Sud, la Serra della Bodoquena. E, ad Ovest, la palude paraguaiana e quella boliviana. Il Pantanal mato-grossense è talmente diversificato che è stato suddiviso dai ricercatori in sottoregioni. Ogni “Pantanal” – Nord e Sud – ha caratteristiche naturali proprie e, di conseguenza, attività e periodi ideali per essere visitati.

Dal punto di vista storico, è utile ricordare che la regione era popolata fin dal 6000 a.C. dalle tribù indios dei Tupí e Guaraní. All’epoca dell’arrivo dei Gesuiti, nel XVII secolo, la popolazione era organizzata in ben 50 tribù. Ma la storia di questa terra, quasi a voler sottolineare il predominio assoluto del sistema-natura, è povera di vicende: si ricorda solo un certo interesse, nel XVIII secolo, dei conquistadores per il ritrovamento di vene aurifere, che tuttavia si esaurirono rapidamente smorzando gli entusiasmi iniziali. L’unica tribù del Pantanal che vive ancora di caccia e di pesca è quella dei bororo. Ci sono inoltre gli indios cinta larga nel Parque Indígena Aripuanã e le tribù poste sotto la tutela della FUNAI (Fundação Nacional do Indio) che sono presenti nel Parque Indígena do Xingu, istituito negli anni ’50 per ospitare diversi gruppi di indios.

Il Parco Nazionale del Pantanal è stato creato nel 1981, ma soltanto nel 1993 è stato designato come Area di Preservazione Ambientale - APA. La sua porta d’ingresso si trova nel comune di Poconé, situato a 102 km della capitale dello Stato di Mato Grosso, Cuiabá. È stato riconosciuto come Riserva della Biosfera Mondiale dall’Unesco - Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. L’assegnazione di questo titolo fa crescere la colaborazione del governo e della società per la conservazione delle recchezze e l’adozione di una politica di sviluppo sostenibile per la regione. La sede della Riserva si trova in un altipiano - protetto dalle inondazioni – e offre un Centro Visitatori e diverse imbarcazioni.

Per raggiungere il Parco Nazionale del Pantanal si parte in barca da Porto Jofre, in companhia di una guida e mediante previa autorizzazione dell’Ibama – Istituto Brasiliano per l’Ambiente e per le Risorse Naturali Rinnovabili. Ciò rincara un pò la visita ma è sempre possibile trattare. È imprescindibile l’uso dei repellenti per insetti, protettore solare, cappello, vestiti leggeri e scarponi impermeabili. Poiché il parco è privo di servizi, è consigliabile portare dei cibi leggeri, della frutta e dell’acqua per le passeggiate.

 Quasi tutta la fauna del Pantanal può essere osservata abbastanza facilmente percorrendo la Transpantaneira e soprattutto il tratto di 148 km da Poconè a Porto Jofre, punteggiato dai suoi 128 ponti più o meno pericolanti. I primi 93 km di strada da Cuiabà (dove è situato l’aeroporto di accesso al Pantanal) a Poconè non sono granché interessanti e il vero Pantanal comincia solo poco dopo Poconè: da qui la Transpantaneira si snoda affiancata da vaste zone di foresta mista e da numerosi stagni, per finire vicino a Porto Jofre letteralmente immersa nelle tipiche zone paludose e allagate. La Transpantaneira è una strada senza uscita che finisce a Porto Jofre e che quindi va ripercorsa all’indietro nel ritorno: per completare l’esplorazione della zona è possibile entrare anche in alcune stradine laterali pubbliche, oltre che nei grandi ranch privati o "Pousade". I proprietari di questi ultimi, sfruttando la crescente richiesta turistica, stanno trasformando parte delle loro fattorie per potere offrire alloggio agli eco-turisti; queste sistemazioni offrono una forma economica e alternativa per alloggiare e avere nel contempo l’autorizzazione a muoversi nella Pousada stessa o con i propri mezzi o a piedi e poter osservare la fauna e gli uccelli.


Il periodo migliore per le visite è quello che va da maggio a settembre, quando le piogge sono meno frequenti. Da marzo ad aprile, quando le acque cominciano a ritirarsi, l’osservazione della fauna è più agevole. Durante la stagione delle piogge, tra ottobre e febbraio, vi è una grande quantità di moscerini, il caldo è intenso e la strada Rodovia Transpantaneira è praticamente inagibile.



Clima
Nel Pantanal, la stagione secca è tra maggio e settembre e porta con sè il freddo - le temperature medie sono attorno ai 21ºC. Da ottobre a febbraio cominciano le piogge e il caldo – oltre ai moscerini –, e la temperatura media si trova attorno ai 32ºC. La stagione intermedia – la migliore per le visite - è ben equilibrata, con poche piogge e buone condizioni per l’osservazione della fauna.

Cosa mangiare
Pintados, pacus e dourados (pesci di acqua dlce) sono serviti dalla maggior parte dei ristoranti della regione. Il menu pantaneiro privilegia anche coloro che amano le ricette esotiche come il brodo di piranha - considerato un cibo afrodisiaco -, e la carne di jacaré.

Vaccinazioni
Le autorità sanitarie nazionali brasiliane raccomandano, a chi desidera recarsi nelle zone dell’Amazzonia, del Pantanal o del Mato Grosso, di effettuare la vaccinazione contro la febbre gialla, previo parere medico, almeno 10 giorni prima del viaggio. Inoltre, per l'Amazzonia e il Pantanal, si consiglia la profilassi antimalarica. Se il programma di viaggio prevede, prima dell’ingresso in Brasile, un soggiorno in Perù e/o in Ecuador, la vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatoria.

Come arrivarci
Via Aerea: gli aerei utilizzano la pista d atterraggio della Fazenda Acurizal (RPPN/Fundazione Ecotropica). Il viaggio dura un’ora di volo più 30 minuti in barca. Ma città più vicina all’unità è Poconé che si trova a 102 km da Cuiabá.
Via Terrestre: partendo da Cuiabá, si percorrono 102 Km di strada asfaltata MT-060 e quindi si prosegue sulla Rodovia Transpantaneira per altri 147 Km fino a Porto Jofre, sulle rive del fiume Cuiabá.
Via Fluviale: per raggiungere il Parco si parte da Porto Jofre. 4 ore all’incirca di navigazione.


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