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martedì 4 gennaio 2011

Documenti per andare in Brasile


Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei mesi al momento dell’ingresso nel Paese. Per le eventuali modifiche a tale norma, si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.


Viaggi all'estero di minori: si fa presente che la normativa sui viaggi all’estero dei minori varia anche in funzione delle disposizioni nazionali dei singoli Paesi. La recente normativa italiana (novembre 2009) prevede l’obbligatorietà del passaporto individuale anche per i minori, la cui validità temporale è differenziata in base all’età (ferma restando la validità dei passaporti in cui i minori risultino già iscritti). Si consiglia pertanto di assumere informazioni aggiornate presso la propria Questura, nonché presso le Ambasciate o i Consolati del Paese accreditati in Italia e/o il proprio agente di viaggio.

Visto d'ingresso: non necessario, per turismo fino a 90 giorni di permanenza nel Paese. All’ingresso nel Paese la Polizia Federale locale appone un timbro di entrata sul passaporto. Il periodo di 90 giorni può anche essere prorogato per ulteriori tre mesi presso la stessa Polizia Federale, che comunque si riserva la facoltà di decidere la durata di tale proroga.

Formalità valutarie e doganali: le somme importate che superano i R$ 10.000,00 (approssimativamente 4.100 Euro) vanno dichiarate su apposito formulario all’entrata nel Paese. Il cambio è libero e si effettua senza problemi presso gli sportelli di cambio, presenti anche nei maggiori alberghi e presso le agenzie bancarie.

Viaggiatori con animali domestici (cani e gatti): coloro che intendano viaggiare con animali domestici al seguito, devono, al momento dell’arrivo nel Paese, presentare alle autorità di frontiera i seguenti documenti: “Certificato Zoosanitario Internazionale” (CZI); “Certificato Sanitario per l’esportazione di gatti e cani al seguito dei viaggiatori”, che deve essere richiesto all’ASL – Servizi di Medicina Veterinaria; “Certificato di vaccinazione contro la rabbia”, se l’animale ha più di tre mesi di vita. Entrambi i certificati devono essere legalizzati in primo luogo presso una Prefettura italiana ed in seguito presso il competente Consolato del Brasile.

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