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mercoledì 9 marzo 2011

Il Papa ai vescovi brasiliani:
"La natura va salvaguardata"



L'uomo è chiamato a essere «più sensibile alla presenza di Dio in ciò che lo circonda», innanzitutto «prendendosi cura dell'ambiente»: questo è «un imperativo» a causa «dei danni causati dall'egoismo umano». È uno dei passaggi centrali del messaggio che il Papa ha inviato al presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, mons. Geraldo Lyrio Rocha, in occasione dell'annuale Campagna di Fraternità della Chiesa in Brasile. «Il primo passo per un corretto rapporto con il mondo che ci circonda – osserva Benedetto XVI nel suo messaggio - è il riconoscimento da parte dell'uomo della sua condizione di creatura: l'uomo non è Dio, ma sua immagine» e, in quanto tale, è chiamato a riconoscere e a rispettare Dio «in ciò che lo circonda».
«Chi sa riconoscere nel cosmo i riflessi del volto invisibile del Creatore - prosegue il Papa - è portato ad avere maggiore amore per tutte le creature». Ma di fronte alla creazione che «geme nelle doglie del parto», anche a causa dei «danni causati dall'egoismo umano» - sottolinea il messaggio -occorre «un cambiamento di mentalità e di atteggiamenti». Innanzitutto, «l'obbligo di prendersi cura dell'ambiente è un imperativo che nasce dalla consapevolezza che Dio affida la sua creazione all'uomo, non perchè questi eserciti su di essa un dominio arbitrario, ma perchè la custodisca come un figlio può prendersi cura del patrimonio del padre».





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