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martedì 18 gennaio 2011

Sono oltre 600 le vittime
dell'alluvione a Rio de Janeiro




Mentre continua a piovere nella zona collinare dell'interno dello stato di Rio de Janeiro e ieri una frana ha provocato altri tre morti, portando a 643 il numero delle vittime del maltempo, vengono alla luce drammatiche vicende di quella che è la catastrofe climatica più grave della storia del Paese. Alcune hanno il lieto fine.

Un uomo, rimasto intrappolato sotto le macerie della sua casa con il figlio di sei mesi, è riuscito a tenerlo in vita per 15 ore «raccogliendo saliva - ha raccontato - nella mia bocca, per poi umettare la sua». Ciò mentre i vigili del fuoco scavavano tra i detriti per trarli in salvo.  È accaduto a Nova Friburgo, città che ha contato tra i suoi abitanti 292 morti. Wellington Guimares era nella casa della madre insieme alla moglie e al figlio Nicolas. Quando la frana si è abbattuta nella casa le due donne sono morte. Padre e figlio sono sopravvissuti. «Nel buio sentivo mio figlio piangere, ma non potevo muovermi perchè avevo le gambe intrappolate», ha raccontato Wellington. Poi è riuscito a smuovere alcuni detriti e a trascinarsi verso il bimbo. Nel frattempo, fuori sono arrivati anche i vigili del fuoco. «Quando sono stato vicino a Nicolas, l'ho preso in braccio, non ha più pianto ed ho cominciato a dargli la mia saliva», ha spiegato Wellington. È andato avanti così per almeno 15 ore, quando i vigili del fuoco sono riusciti, attraverso un buco, a fargli arrivare dell'acqua «che gli ho fatto ingurgitare a poco a poco, con la mia lingua»). Poi li hanno tirati fuori.

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