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martedì 15 febbraio 2011

Djavan, il musicista anomalo
che unisce Africa e Brasile




Djavan è uno dei cantautori brasiliani più bravi e conosciuti, sono molte le sue canzone da ascoltare assolutamente, un poeta che con ritmi a volte dolci, a volte più movimentati, riesce a far breccia nel cuore di chi ascolta, anche se non capisce perfettamente il portoghese. La sua musica fonde le sonoritè brasiliane ai ritmi africani con l'influenza del blues, il tutto condito con arrangiamenti vigorosi a cui si accompagnano i testi apparentemente semplici, ma per nulla banali, che evocano immagini suggestive e si fissano nella memoria.

Non lasciatevi ingannare dalla musica coinvolgente, quasi funkeggiante, perché spesso e volentieri i testi di Djavan sono molto tristi e pieni di saudade. Questo è un aspetto che contraddistingue la maggior parte delle canzoni della MPB, cioè dietro ad una parvenza di allegria e ritmo si nascondono delusioni d’amore, rivolta sociale, riflessioni profonde sul significato della vita.
L’amore è uno degli aspetti principali della poetica dell’artista alagoano e viene sempre trattato attraverso un approccio metaforico come nel caso della bellissima “Oceano” (Di tutto ciò che offre la terra, non c’è niente in nessun posto che cresca senza che arrivi tu. Lontano da te tutto si è fermato).
Djavan è nato nel Nordest brasiliano, in una famiglia povera di Maceió (capitale dello stato di Alagoas) Il padre era di origine olandese e la mamma di origini africane. La madre che faceva la lavandaia, specie durante il lavoro, amava intonare le canzoni di Ângela Maria e Nelson Gonçalves. Da adolescente imparò a suonare la chitarra da autodidatta. Alla passione per la chitarra affiancava quella per il gioco del calcio. Poi, per dedicarsi completamente alla musica, abbandonò il calcio, si trasferì a Rio de Janeiro e iniziò a cantare nei locali notturni. Dopo aver partecipato a molti festival, ottenne una certa popolarità.
Nel 1976, registrò il suo primo album "A Voz, o Violão e a Arte de Djavan". Nell'album c'era il brano "Flor de Lis ", che divenne uno dei suoi più grandi successi. Negli album che seguirono si fecero evidenti nella sua musica le sue passioni e influenze musicali, l'africana in particolare, e vennero fuori veri e propri hits come "Açaí", "Sina" e "Samurai" impreziosita dall'armonica di Stevie Wonder. Le composizioni di Djavan sono state eseguite, tra gli altri, da Al Jarreau, Toots Thielemans, Carmen McRae, Manhattan Transfer, Loredana Berté, Lee Ritenour, Randy Brecker e, in Brasile, da Caetano Veloso, Chico Buarque, Gal Costa, Lenine, Maria Bethânia, João Bosco, Rosa Passos, Dori Caymmi e Nana Caymmi (figli del grande Dorival Caymmi), Eliane Elias, Daniela Mercury, Ney Matogrosso, Dominguinhos, Johnny Alf. Nel 1999, il suo doppio cd live "Ao Vivo", ha venduto 1.200.000 copie e la canzone "Acelerou" nominata miglior canzone brasiliana ai "Latin Grammy Awards". Le musiche di Djavan sono tipiche per i loro "colori", egli ritrae nelle sue canzoni, con grande abilità, la ricchezza dei colori della quotidianità e usa metafore per descriverla come nessun altro autore.

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