Se ti piace il blog... clicka MI PIACE

Cerca nel web

sabato 5 febbraio 2011

L'acqua di cocco?
Elisir di lunga vita






La noce di cocco, originaria dell'Asia, è' diventata il frutto simbolo dei paesi tropicali dopo essere approdata, trasportata dalle correnti marine e naturalmente dall'uomo sulle coste di questi paesi dove si è subito ampiamente diffusa. Questo frutto, oltre a essere un eccezionale concentrato energetico, è anche protagonista di antichi rituali nel suo paese d'origine: l'India.
Un frutto dalle grandi responsabilità fin dalle epoche più remote; per far si che un matrimonio riuscisse occorreva agitare una noce di cocco attorno alla testa dello sposo e, dopo averla rotta, i suoi pezzi venivano lanciati in tutte le direzioni, affinchè gli spiriti maligni non potessero esercitare la loro malignità sullo sposo. Regalare una noce di cocco nel corso di una cerimonia nunziale è tutt'ora considerato di ottimo auspicio. La leggenda considera questo frutto sacro per la somiglianza nella forma al cranio, così anticamente, veniva offerto agli dei come sacrificio al posto di una testa umana. Non solo, facendo ruotare una noce di cocco si poteva avere il responso per una persona malata: se si fermava verso oriente sarebbe guarita, verso occidente invece poteva anche morire. In Nepal il cocco è il simbolo della fertilità. I suoi frutti venivano messi in una brocca piena d'acqua per invocare la benevolenza degli dei e la pianata era talmente venerata da essere considerata il simbolo di Dio.

La leggenda. Vi era una volta un giovane del Kerala, uno stato dell'India meridionale, che, pur essendo nato in una famiglia di pescatori, non era capace di prendere neanche un pesce.Provò in tutti i modi, con ami, reti, fiocine, ma senza alcun risultato.Divenne così sempre più povero e affamato e diventò oltremodo lo scherno di tutto il villaggio.
Decise quindi di imparare l'arte della magia: si recò da un potente mago che gli insegnò come togliersi la testa dal corpo. Quando alla sera la spiaggia era deserta e tutti i pescatori avevano fatto ritorno ai loro villaggi con la pesca quotidiana, il giovane arrivava e, nascosto in un angolo buio, si toglieva la testa dal collo e si tuffava nell'oceano.I pesci, che non avevano mai visto qualcosa di simile, si ammassavano a frotte intorno alla strana creatura ed i pesci più piccoli, incuriositi, entravano addirittura nel corpo del giovane pescatore attraverso il collo. Era quello il momento in cui egli nuotava rapido fino a riva, svuotava il suo corpo da tutti i pesci e si rimetteva la testa sul collo per ritornare felice al suo villaggio e mostrare orgoglioso ai suoi compaesani il suo ricco bottino.
Non ci volle molto però per far nascere nel villaggio la curiosità per una tale trasformazione: niente reti, nessuna fiocina e nessun segno di lui alla spiaggia quando gli altri pescatori si trovavano per andare in mare.
E la curiosità, che nacque discreta in un bisbiglio, crebbe in fretta e rumorosamente.Un giorno un bambino decise di seguirlo. Di nascosto lo vide togliersi la testa e tuffarsi nell'oceano. Il bimbo allora uscì dal suo nascondiglio e, presa la testa, corse via. A poca distanza, però, si accorse che era troppo pesante per lui e decise di gettarla in un cespuglio.
Quando il giovane pescatore uscì dall'acqua e non trovò più la testa, fu preso dal panico. Cercò e cercò ovunque senza risultato ed alla fine, siccome stava perdendo tutti i suoi poteri, si rituffò in mare e divenne un pesce.
Il bambino intanto, era giunto al villaggio ed ora ritornava verso la spiaggia seguito da tutti gli abitanti del villaggio incuriositi dal "miracolo della testa". Ma quando arrivarono dinanzi al cespuglio ove il bambino aveva gettato la testa, trovarono che questo si era trasformato in una palma alta e sottile dalla quale pendevano delle noci.Ognuna di quelle noci aveva la faccia del giovane pescatore.E fu così che la palma da cocco venne creata.


Le proprietà dell'acqua di cocco. La noce di cocco fresca contiene fino a un mezzo litro di un liquido trasparente piuttosto dolce e una tenera polpa bianca di sapore aromatico.
Bisogna distinguere fra acqua di cocco e latte di cocco. Il latte di cocco viene ricavato spremendo la polpa del frutto maturo. A differenza del latte di cocco, l’acqua di cocco contiene pochissimi grassi (1,05g/100 ml).
L’acqua di cocco è un alimento di grande valore contenente molti microelementi, sostanze minerali e vitamine che contribuisce a un organismo sano. Rinvigorisce le forze di difesa, sostiene la guarigione dell’intestino, serve contro disturbi digestivi, attiva il metabolismo, è un alimento con effetto positivo sul sistema nervoso e sostiene la depurazione e la disintossicazione del corpo. Inoltre ha un effetto vitalizzante e rigenerativo al livello cellulare ed esercita un’influenza positiva sulla pelle e sui capelli.
La medicina ayurveda si serve dell’effetto curativo dell’acqua di cocco già da milleni: L’acqua di cocco ha effetti antinfiammatori e antifebbrili, depura il sangue e i reni e serve contro malattie della vescica. Secondo l’arte di guarigione ayurveda l’acqua di cocco può inoltre diluire il sangue e prevenire infarti.
L’acqua di cocco contiene inoltre proteine che permettono l’assimilazione immediata nella circolazione sanguigna. Già nella Seconda Guerra Mondiale e nella Guerra del Vietnam iniettavano l’acqua di cocco ai feriti quando mancava il siero del sangue.
L’effetto particolare dell’acqua di cocco sullo stomaco e sull’intestino permette una
convalescenza più rapida dopo un’operazione, soprattutto dopo operazioni allo stomaco o al cuore, perché l’acqua di cocco copre il fabbisogno di sostanze nutritive necessarie ed è facilmente digeribile.
A causa del suo effetto idrogenante e il suo elevato contenuto di minerali e sostanze nutritive l’acqua di cocco è impiegata con grande successo nel campo dello sport e della fitness. La FAO – l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura – ha raccomandato agli atleti competitivi nonché agli amatori di sport di utilizzare l’acqua di cocco come bevanda energetica naturale. La FAO descrive l’acqua di cocco come “bevanda pura, fresca, naturale e ricca di sostanze nutritive di un sapore delicato che possiede inoltre tutte le qualità di una bevanda energetica”.
L’elevato contenuto naturale di sodio, potassio e magnesio provvede al rifornimento di sostanze minerali necessario per lo sport. Il corpo può meglio assimilare l’acqua di cocco che prodotti industriali. Atleti di diversi tipi di sport confermano in particolare la buona digeribilità in caso di sforzi sportivi. Anche dopo il consumo di grandi quantità l’acqua di cocco è facilmente digeribile e non provoca disturbi.
Sempre la medicina ayurveda considera la noce di cocco un naturale anti-stress. Gli effetti calmanti e rinfrescanti dell''acqua della noce di cocco vengono sfruttati per attenuare le sensazioni di bruciore e le vampate di calore e "per restituire la stabilità emozionale alle donne in menopausa". Queste proprietà dell''acqua della noce di cocco fanno sì che sia eccellente anche per i problemi di fegato, per le epatiti o le infiammazioni. Dato che regola la funzione intestinale, l''acqua della noce di cocco rende la pelle più liscia e bella. Oltre ad essere ingerita, l''acqua della noce di cocco può anche essere applicata direttamente sulla faccia, per idratare la pelle. Nel mondo le donne utilizzano i derivati del cocco sui capelli, sulla pelle e se ne nutrono.
Come aprire una noce di cocco. La noce di cocco ha un guscio estremamente resistente, e la sua forma sferica la rende anche difficile da maneggiare. Per aprirla è bene prima forare uno degli "occhi" (uno solo dei tre è facilmente forabile) con un punteruolo o con un cavatappi e far uscire l’acqua. Poi si può colpirla con un martello, possibilmente appoggiando la noce su una superficie dura e resistente, oppure, avendo esperienza, colpirla direttamente trattenendola sospesa in mano, così come fanno i muratori per spezzare i mattoni. Nel caso si ritenga di appoggiare la noce per colpirla, è sconsigliabile farlo appoggiandola su un tavolo da cucina; è molto meglio appoggiarsi su un blocco di pietra, o qualcosa di simile consistenza. Infine, è possibile adoperare semplici forbici da giardino, agendo dapprima in corrispondenza del foro praticato con il cavatappi: il guscio cederà facilmente, e si potrà proseguire con le forbici stesse nel ridurlo in frammenti.





Se non volete perdere gli aggiornamenti di questa pagina, basta solo iscriversi gratuitamente al blog.
Email Address:


Powered by Feed My Inbox

1 commento:

  1. João Chiappisi...muito bom!!\O/ adoreiiiiii
    Lídia Marta um bom dia pra você!!:)

    RispondiElimina

Vota +1 se ti piace questo post