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lunedì 14 febbraio 2011

A Fernando de Noronha
per immergersi nel Paradiso



Alcune delle più belle spiagge brasiliane non si trovano sul continente, ma sull’arcipelago di Fernando de Noronha, un’area protetta di un’estrema bellezza, situata a poche centinaia di chilometri dalla costa del Nord Est. Paradiso dei subacquei, dei surfisti, dei camminatori e degli ecoturisti, Noronha (com’è chiamata dai nativi) offre attrattive anche per il turista comune, in cerca sole e riposo. A Fernando de Noronha si ha infatti l'occasione di vivere un rapporto privilegiato con la natura, ancora intatta.

Tra spiagge bellissime e insenature riparate dai venti e dall'impeto dell'oceano, è possibile osservare spettacoli indimenticabili come quello dei delfini rotatori (“golfinhos rotadores”) che, balzando fuori dall?acqua, girano più volte su sé stessi, prima di rituffarsi. Protagonista certamente il mare, che offre scenari da favola; ma anche in cielo e sulla terra ferma l'avifauna e la vita animale offrono innumerevoli occasioni d'incontro. Fernando de Noronha è il sito più famoso di tutto il Brasile per le immersioni. In immersioni fra i 25 e i 40 metri di profondità si possono trovare acque calde e un'esuberante fauna acquatica. A circa 30 metri si trova il relitto della corvetta brasiliana NAeL Ipiranga, affondata nel 1987.
Non lontano dalla baia dei delfini si trova la piccola ma spettacolare praia dos Porcos e la splendida praia do Sancho, una più belle spiagge dell'arcipelago, che oltre che via mare, può essere anche raggiunta via terra. Dall'alto della scogliera sovrastante è possibile scendere sin giù alla spiaggia attraverso due brevi tratti di una scala ferrata posta in una spaccatura nella roccia.
Utilizzate dapprima come prigione e in tempi moderni come scalo per i voli trasatlantici, dal 1970 le isole sono per tre quarti Parco Marino, con strettissimo controllo del numero di visitatori ammessi, non più di 420 al giorno, e una tassa ambientale di US$14 al giorno per persona, da aggiungere al costo dei servizi turistici (si paga localmente).

La permanenza su quest’arcipelago, localizzato a poco più di un’ora di volo dal continente (ci sono voli quotidiani da Recife e Natal), è limitata per questioni ambientali, a dimostrazione della preoccupazione del Brasile per la sostenibilità. Pertanto, conviene programmare il viaggio con un certo anticipo, dato che appena 700 visitatori possono pernottare contemporaneamente sulle isole. Nel 2001 l'arcipelago è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, insieme all'Atollo Rocas.
Il clima dell’isola è tropicale con due stagioni ben definite: quella secca, che va da agosto a gennaio, e quella delle piogge, da febbraio a luglio. La temperatura media annuale è di 26ºC. I mesi più secchi sono i migliori per le camminate. In dicembre e in gennaio le onde sono più alte ed è questo il periodo preferito dai surfisti.
Le spiagge do Leão e do Sancho sono punti di deposizione delle uova delle tartarughe marine, mentre la Baia dos Golfinhos è uno dei migliori luoghi di osservazione di questa specie al mondo. Le acque trasparenti e calme sono ideali per la pratica dell'immersione. Alcune delle sue spiagge ospitano competizioni professionali di surf, a causa del mare agitato e delle onde perfette.
Queste isole dell'arcipelago sono la parte visibile di una catena montuosa sottomarina. L'arcipelago è formato da 21 isole, isolette e scogli di origine vulcanica; l'isola principale si estende su di un'area di 18 chilometri quadrati, con una lunghezza massima di 10 chilometri e una larghezza massima di 3,5 chilometri. La base di questa enorme formazione vulcanica si trova 756 metri al di sotto della superficie dell'oceano. L'isola maggiore, che dà il nome all'intero arcipelago, rappresenta da sola il 91% dell'intera superficie di Fernando de Noronha; le altre isole sono Rata, Sela Gineta, Cabeluda e São Jose, oltre alle due isolette di Leão e Viúva.
Nelle isole sono presenti due specie endemiche di uccelli: l'Elaenia ridleyana e la Vireo gracilirostris. Entrambe sono presenti sull'isola principale, la seconda è presente anche sull'isola Ilha Rata. Oltre a ciò, è presente anche una razza endemica di columbidi, chiamata Zenaida auriculata noronha.
La scoperta dell'arcipelago è segnata da molte controversie. Venne avvistato da diverse spedizioni negli anni 1501, 1502 e 1503 e gli venne attribuito il nome di Ilha da Quaresma (Isola della Quaresima). Ma il visconte di Santarém ne attribuì la scoperta a Gaspar de Lemos, capitano della nave appoggio della flotta di Pedro Álvares Cabral, rimandato in Portogallo con la notizia della scoperta del Brasile. Gli storici moderni, comunque, accreditano della scoperta dell'arcipelago la spedizione del 1501 - 1502 condotta dall'esploratore portoghese Fernão de Noronha, cui infatti è intitolato. Il primo a descrivere l'arcipelago di Fernando de Noronha fu il navigatore fiorentino Amerigo Vespucci, nel 1503. Nel 1534 le isole vennero invase dall'esercito inglese, mentre fra il 1556 e il 1612 fu un possedimento francese. Nel 1628 venne occupato dagli olandesi, sconfitti due anni più tardi da una spedizione militare congiunta spagnolo-portoghese, agli ordini di Rui Calaza Borges.
Gli olandesi occuparono nuovamente le isole nel 1635 per impiantarvi un ospedale per le proprie truppe che avevano occupato la costa nord-orientale del Brasile. L'arcipelago venne ribattezzato Pavonia, in onore di Michiel de Pauw, uno dei direttori della Compagnia Olandese delle Indie Occidentali. Dopo altri 20 anni vennero riconquistate dai portoghesi.Nel 1736, trovando l'arcipelago disabitato e completamente abbandonato, la Compagnia Francese delle Indie Orientali lo occupò e lo ribattezzò Isle Dauphine. Solo nel 1737, con l'espulsione dei francesi, le isole vennero definitivamente occupate dal Portogallo, che decise di fortificarle. Per questo scopo vennero costruite 10 fortezze nei punti strategici dell'arcipelago, dove era prevedibile che sarebbe avvenuto un eventuale sbarco di invasori: 9 furono edificate sull'isola principale e una sull'Ilha de São José. Le fortezze vennero interconnesse da strade in pietra. Nel 1770 venne fondato il primo insediamento permanente, Vila dos Remédios. Il villaggio era diviso in due parti: nella metà superiore si trovavano gli edifici amministrativi, mentre nella metà inferiore era la chiesa con gli altri edifici a carattere religioso.

Con l'indipendenza del Brasile dal Portogallo, ottenuta nel 1822, le cose per l'arcipelago non cambiarono un gran che. Agli inizi del XX secolo gli inglesi fornirono cooperazione tecnica per i collegamenti telegrafici. Più tardi il loro posto venne preso dai francesi e dagli italiani dell'Italcable.
Nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, l'arcipelago divenne un territorio federale che comprendeva anche l'Atol das Rocas e l'Arquipélago de São Pedro e São Paulo, e i prigionieri ordinari e politici vennero mandati nella locale prigione. Nel 1988 il 70% dell'arcipelago venne dichiarato parco nazionale marittimo, per preservare ciò che restava dell'ambiente terrestre e marino. Il 5 ottobre 1988 il territorio federale venne dissolto ed aggiunto allo stato di Pernambuco (eccezion fatta per l'Atollo Rocas, aggiunto allo stato del Rio Grande do Norte).

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