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domenica 15 maggio 2011

Giornata mondiale contro l'omofobia,
in Brasile matrimoni tra gay in piazza




Per celebrare la Giornata Mondiale contro l’Omofobia e per festeggiare la sentenza della Corte Costituzionale del Brasile che ha riconosciuto alle unioni omosessuali stabili il diritto allla reversibilità delle pensioni e ad una assistenza sanitaria comune, domani a Teresina, capitale del Piaui, i movimenti gay hanno organizzato un matrimonio collettivo nella piazza centrale della città.
E ci sarà anche un notaio che registrerà gli atri nel registro pubblico delle unioni. La manifestazione è stata organizzata dalle Lega delle Lesbiche e dal gruppo Hues. Domani, nella piazza, saranno distribuiti opuscoli sui diritti degli omosessuali e anche fiori perché, come dice la leader dell’Hues, Carmen Ribeiro, “gentilezza chiama gentilezza”. “Vogliamo far sapere – ha continuato – che le unioni gay sono fondate sull’amore e che abbiamo diritto ad essere rispettati”.
Tra gli anni 1948 e 1990, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva classificato l'omosessualità come un disturbo mentale. Il 17 maggio 1990, l'Assemblea Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha deciso di ritirare l’omosessualità dall’Icd (International Classification of Diseases), e ha dichiarato ufficialmente che "l'omosessualità non è una malattia, né un disturbo". Per questo motivo, la data del 17 maggio è diventata un simbolo storico del movimento mondiale LGBT che incoraggia la promozione di eventi di sensibilizzazione in tutte le regioni del pianeta, al fine di richiamare l'attenzione della gente, soprattutto da parte delle autorità pubbliche e politiche, alla necessità sempre più urgente di combattere e sradicare l'omofobia nelle sue diverse forme. Nel 2010, secondo i dati resi noti dal “Gruppo Gay della Bahia” (GGB), l'omofobia ha causato la morte di oltre duecento omosessuali in tutto il Brasile.

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