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martedì 3 maggio 2011

L'Airbus Air France caduto nell'Atlantico,
recuperata anche la seconda scatola nera




È stata recuperata la seconda scatola nera dell'Airbus A330 dell'Air France Rio de Janeiro-Parigi caduto in mare davanti al Brasile il 1/o giugno del 2009. Lo ha annunciato l'Ufficio inchieste dell'aviazione civile francese (BEA), incaricato dell'indagine tecnica sul disastro, che ha fatto 228 morti. Le due scatole nere sono in buono stato, la prima è stata ripescata domenica, e si trovavano ad una profondità di 3900 metri. L’intera operazione dura da 23 mesi ed ha avuto un costo complessivo di 35 milioni di euro. I robot hanno ripescato le scatole, ora tocca ai tecnici cercare di stabilire le cause dell’incidente. I risultati dovrebbero arrivare entro fine mese.

Venti minuti prima che il velivolo entrasse nello spazio aereo del Senegal, attraverso il sistema Acars l'equipaggio ha segnalato al personale di terra che stava attraversando una zona di forte turbolenza formata da nubi cariche di elettricità. Fino a quel momento non era stato comunicato nessun problema. Dieci minuti più tardi, l'Acars ha lanciato automaticamente un messaggio che indicava la disattivazione del pilota automatico, azione tipica in caso di turbolenza, in cui i piloti riprendono in mano i comandi. Due minuti dopo, sono stati segnalati, sempre dal sistema automatico, due errori nel sistema raccolta delle informazioni, tra cui uno allo strumento che permette ai piloti di valutare la velocità verticale dell'aereo. In pratica, secondo il quotidiano brasiliano, i piloti si sarebbero trovati privi di strumenti essenziali per la navigazione aerea e non sarebbero stati in grado di mantenere il controllo dell'aereo.Quello che resta da capire è come non siano stati comunicati problemi via radio mentre il velivolo precipitava da 11000 metri di altitudine. Questo, forse, solo le scatole nere, che sono state recuperate, potrà svelarlo.
La compagnia aerea francese Air France è imputata di «omicidio colposo plurimo» dal tribunale di Parigi. Anche il costruttore aeronautico europeo Airbus è imputato, sempre per «omicidio colposo», nell'ambito della stessa inchiesta. I risultati dell'inchiesta hanno portato finora ad individuare un guasto ai sensori di velocità Pitot al momento dell'incidente, che però non sarebbe il solo elemento all'origine del dramma. Gli esperti giudicano tuttavia che Air France sia intervenuta «troppo tardi» ed in modo «inefficace» nel sostituire i sensori una volta emersi i primi dubbi sulla loro affidabilità.


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