Antonio Carlos Brasileiro de Almeida Jobim, (ma in Brasile era chiamato semplicemente O Maestro) fu il poeta dell'amore, del sole, del mare, il cantore più delicato e sublime dell'animo brasiliano, colui che meglio di chiunque altro aveva saputo celebrare in musica Rio De Janeiro con le sue splendide spiagge ed il Corcovado, la sensualità mozzafiato della donna carioca, lo splendore incomparabile della natura del Brasile.Tom - così era chiamato fin da piccolo - nacque il 25 Gennaio del 1927 a Tijuca. Uomo essenziale, delicato e sensibilissimo, Jobim era un amante delle cose semplici e della natura, degli uccelli, in particolare. Pare che avesse il terrore di salire su un aereo, cosa che –questo è certo – avveniva solo in casi di assoluta necessità.
Tom, come verrà sempre chiamato, era figlio di un diplomatico, professore, poeta e scrittore, Jorge Jobim, e di una professoressa, Nilza Brasileiro, direttrice di una rinomata scuola femminile. L'appellativo di Tom gli fu dato dalla madre, ispirandosi ad una canzone francese. L'ambiente familiare in cui crebbe il piccolo Tom fu senz'altro favorevole all'eclettismo della sua formazione: due suoi zii erano musicisti - uno appassionato di chôrinhos, l'altro fervente cultore di J.S.Bach - e, inoltre, nessuno disdegnava Stravinskÿ, Schönberg, Prokofiev, Debussy, Ravel e Bartòk.
A 14 Tom scoprì un pianoforte nel garage di casa. Inizialmente lo trattò con distacco (era stato acquistato per la sorella Helena e Tom lo considerava roba da ragazze), ma nello stesso ne fu intimorito. Fu l'avvenimento che gli cambiò la vita. Iniziò a prendere lezioni, svogliatamente, ma abbastanza per apprendere velocemente le basi, e non solo, della teoria musicale e della tecnica strumentale. In seguito completerà gli studi musicali dedicandosi alla composizione e imparerà a suonare il flauto e la chitarra. Nel 1949 Jobim si sposò con Thereza Hermanny. Preoccupato per le condizioni economiche della famiglia, iniziò a cercare ingaggi e a suonare nei nightclub (i famigerati inferninhos) di Copacabana. Formò un gruppetto di cui faceva parte anche Newton Mendonça, suo primo grande partner musicale (morto giovanissimo nel 1960). Una caratteristica di molti di questi locali, spesso bettole di infimo ordine, ma anche locali più chic, è che erano tematici. Così Tom suonò ogni genere e stile musicale che si potesse ascoltare in Brasile a quell'epoca: samba, tango, swing, canzoni francesi e americane. Fu una palestra importante e fu in quei locali che iniziò a farsi un nome e a perfezionare il suo personalissimo senso dell'armonia.
La sua fama crescente di arrangiatore e compositore lo portò a collaborare con i più popolari artisti brasiliani dell'epoca - tra cui il grande chitarrista e compositore Luiz Bonfà - ed a conoscere musicisti del calibro di Radamés Gnattali, Leo Peracchi e Lyrio Panicalli che gravitavano nell'orbita dell'etichetta Continental. Il suo primo sodalizio artistico fu quello con l'autore Newton Mendonça; esso darà vita a Desafinado e Samba de Uma nota Sò. Proprio “Desafinado” è un grazioso scherzo impressionistico, poi fondamentale per la nascita del futuro genere: i due autori scrivono questa canzone per ironizzare e mettere in difficoltà in cantanti “stonati” di Rio, che erano soliti accompagnare nei locali. Bisogna punire il loro barbaro costume di storpiare ogni melodia. Jobim vuole creare un brano leggero e accattivante, ma ricolmo di insidie armoniche e ritmiche, tanto complicato da scoraggiare ogni interprete improvvisato.
Il primo riconoscimento importante giungerà nel 1959 con il film Orfeu Negro, poco dopo l'incontro con il grande poeta e letterato brasiliano Vinicius de Moraes; con lui scriverà alcune tra le più belle canzoni brasiliane di tutti i tempi: Se Todos Fossem Iguais A Você, Chega De Saudade, A Felicidade, Agua de Beber, Insensatez e la celeberrima Garôta de Ipanema. In quell'anno Orfeu Negro vinse la Palma D'Oro al Festival di Cannes come migliore film straniero.
Tom Jobim e Vinicius de Moraes |
Ma Jobim non era soltanto un valente compositore e, negli anni successivi, si imporrà anche come delicato interprete con la sua calda voce baritonale e le sue qualità di polistrumentista. Con lui collaboreranno, come arrangiatori e direttori d'orchestra, nomi del calibro di Eumir Deodato (in Stone Flower e Tide, entrambi del 1970), Nelson Riddle (in The Wonderful World Of A. C. Jobim) e, soprattutto, Claus Ogerman. Tra le colonne sonore da lui scritte per il cinema ricordiamo quelle dei film Copacabana Palace, The Advetures, Cronica da Casa Assassinata e Gabriela (tratto dall'omonimo romanzo di Jorge Amado).
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