Dopo un lungo braccio di ferro tra Parigi e i familiari delle 228 vittime del volo Air France precipitato nell'Atlantico nel maggio del 2009, il governo francese ha accettato di incaricarsi del recupero dei corpi rinvenuti nelle ricerche delle ultime settimane. Lo ha rivelato alla stampa brasiliana il brigadiere Carlos Alberto da Conceicao, comandante del Centro di prevenzione e investigazione degli incidenti aerei dell'Aeronautica militare brasiliana.
Il recupero si svolgerà a partire dal mese prossimo con una nave specializzata nelle ricerche sottomarine, e all'operazione parteciperanno specialisti brasiliani, nonostante le forti resistenze dei francesi, grazie alle pressioni effettuate dal governo di Brasilia. In un primo momento, governo francese e Airbus avevano negato qualsiasi ipotesi di recupero dei corpi, affermando sulla base di pareri medici che i cadaveri non avrebbero resistito all'operazione. La reazione sdegnata dei familiari (soprattutto di quelli brasiliani) ha fatto però cambiare idea alle autorità.
Resta ancora il mistero delle scatole nere dell'aereo: secondo il governo francese non sono state ancora localizzate, al contrario di quanto afferma l'associazione dei familiari delle vittime brasiliane. I francesi, sostiene l'associazione, preferiscono fingere di non averle ancora trovate, per evitare aspettative e polemiche, così come i brasiliani preferirebbero che ad esaminarne il contenuto fossero specialisti americani indipendenti, mentre i francesi si arrogano il diritto di essere i primi ad avere accesso ai dati - potenzialmente esplosivi -
del volo.
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