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lunedì 6 giugno 2011

Una giornalista brasiliana in Sicilia:
"Come in un film sulla storia del mondo"


Il tempio di Selinunte


di Lia Vera Mazzoni *

Spiagge, montagne, antichi vulcani, isole idilliache, piantagioni millenarie,vecchie rovine a due passi dal mare. Innumerevoli tipi di frutta, dolci e tanto pesce: sono questi gli ingredienti che danno un fascino magico della Sicilia che si divide tra i turisti e i suoi “caldi” abitanti.
Mafia a parte, che dietro le quinte non smette di cercare spazio nel contesto socio-politico dell'isola, la comunità siciliana sorprende per la sua gentilezza e ospitalità.
Conoscere i costumi di questa terra, gustare il vero gelato, bere il vino bianco gelato così come gelata è la birra in Brasile, convivere con gli italiani semplici a accattivanti e camminare nelle antiche fortezze scavate nelle montagne, essere osservata dai “paesani” genuini, per me è stata un’esperienza completa e indimenticabile.

Taormina
La Sicilia riesce a mettere assieme una serie di comportamenti ereditati dalle vecchie generazioni, alcuni pregiudizi, una indescrivibile gentilezza e una meravigliosa cultura culinaria. Una cultura contadina antica che si contrappone al romanticismo di un'isola del sole che fa tornare indietro nel tempo. Davanti, le onde calme del Mediterraneo sono una sentinella che ti saluta con varie tonalità di azzurro. Dietro, le montagne ti guardano assieme agli abitanti di molti piccoli paesi. La bellezza della Sicilia va al di là di ogni aspettativa. Ma non tutto è perfetto. I rifiuti, per esempio, sono il lato debole di questa terra. Non esiste una particolare attenzione alle cose riciclabili. E così le immondizie sono buttate regolarmente per le strade. Forse manca una campagna di sensibilizzazione delle coscienze. Al contrario, l'attenzione dei siciliani è sempre rivolta verso il mare. Il siciliano non apprezza l'"invasione" dei giapponesi che entrano nel “loro” Mediterraneo e fanno razzia di tonni e frutti di mare.
 Le notti in Sicilia stellate sono sempre piene di stelle. Nuvole? Quasi mai durante il giorno, tanto meno di notte. Quasi nessun pioggia in estate anche se, a volte, la regione è afflitta dal famoso 'scirocco", un vento forte che viene dall'Africa e porta con sé le sabbie del deserto che invadono case e automobili, coprendo tutto con una polvere bianca e fine.
Grazie alla sua posizione geografica, la Sicilia ha avuto un ruolo chiave nella storia del Mediterraneo. La vicinanza di molte civiltà ha arricchito la Sicilia sotto vari punti di vista, facendone una delle terre più privilegiate del mondo. lia di monumenti urbani e vestigia del passato che rendono la regione una delle più privilegiate del mondo. Rimarranno in eterno le immagini dei segni che il tempo non ha cancellato.

L'Etna in eruzione
Essere in Sicilia è come recitare in un film. Puro cinema. E che dire del vulcano Etna, maestoso, la più grande montagna "viva" in tutta Europa, che erutta fumo e si blocca dando di tanto in tanto? Per non parlare di Catania, di Taormina, della valle dell’Etna: sono un’ emozione unica. Il film continua a correre fuori e io vedo il mio ruolo di turista, di fronte ad occhi indiscreti,quasi eccitati, come se fossi una audacia del Brasile: “Tu se una straniera, tu sei un’americana”. Se sanno che sei un brasiliano, i siciliani ti recitano le ballate di Omero, ti gridano “Bellaaaa”. Lì, in Sicilia, si convive bene con persone comuni che stanno nei paesini della provincia di Palermo, capoluogo della Sicilia. Seduti in gruppo, vendono oggetti ai turisti stando alla finestra o davanti alle case. Tutta la faccia della Sicilia evoca la cultura romantica dei nonni, i nostri nonni che emigrarono in Brasile.

Il mercato della Vucciria, a Palermo
A Palermo, Nella capitale della Sicilia, si entra nel mondo più prosaico del commercio, che fonde immagini arabe con le bancarelle piena di olive, 'zuquines' - una zucca lunga, verde, melanzane, meloni, pesche e caramelle enormi, uva, pomodori , salsiccia e teste scuoiate di capre, teste messe in mostra nelle macellerie del centro storico di Palermo.
Con una atmosfera particolare, la Sicilia esibisce rovine puniche, greche e romane in montagna e nelle sue piccole isole. Nell'anno 200 a. C., i Cartaginesi erano i veri proprietari della Sicilia, un granaio prezioso per l'abbondanza di grano. L’Isola di Mozia o Mothia è una testimonianza dell’antica di Cartagine, fondata dai Fenici. E i cartaginesi costruirono sotto il mare una strada per il trasporto dei prodotti dell'isola. Situata sulla costa occidentale della Sicilia occidentale, l'isola di Mozia era protetta da un muro con le rovine e collegata alla terraferma da una strada carrozzabile, fino all'inizio degli anni '70. Ha circa 1,7 km di lunghezza e ancora oggi può essere "testata" a piedi o a nuoto.


Lia Vera Mazzoni
 * Lia Vera Mazzoni è nipote di italiani. E’ nata in Brasile, a Rio de Janeiro, ma era piccolissima quando la sua famiglia si trasferì a Andradina , nei sobborghi di San Paolo, al confine con il Mato Grosso do Sul. Ha vissuto quasi nella giungla, assieme agli indigeni, ha giocato nel bosco e non ha paura di nulla. Si è laureata in giornalismo presso l’Università di San Paolo, ho lavorato in tv, giornali eadesso ha scelto di lavorare nell’ìufficio stampa del Comune di Bauru, dove vive.  Ama l'Italia e ha una predilezione particolare per la Sicilia.

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