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giovedì 5 maggio 2011

L'Airbus caduto nell'Atlantico,
prima condanna per Air France


Luciana Sheba e Paolo Valle Brito, due delle vittime

Un tribunale civile del Brasile ha condannato ieri Air France a pagare un milione di dollari e una pensione mensile di 3.000 dollari ai familiari della psicologa Luciana Seba, una delle 228 vittime dell'incidente avvenuto il 31 maggio del 2009, quando un aereo della compagnia in volo tra Rio de Janeiro e Parigi è precipitato nell'oceano. Il legale della compagnia ha fatto sapere che Air France potrebbe far ricorso contro la sentenza.
Luciana Sheba, psicologa, 31 anni, e l'uomo d'affari Paolo Valle Brito (entrambi nella foto) stavano realizzando il loro sogno: andare insieme a Parigi.
La compagnia aerea francese Air France è imputata di «omicidio colposo plurimo» dal tribunale di Parigi. Anche il costruttore aeronautico europeo Airbus è imputato, sempre per «omicidio colposo», nell'ambito della stessa inchiesta. I risultati dell'inchiesta hanno portato finora ad individuare un guasto ai sensori di velocità Pitot al momento dell'incidente, che però non sarebbe il solo elemento all'origine del dramma. Gli esperti giudicano tuttavia che Air France sia intervenuta «troppo tardi» ed in modo «inefficace» nel sostituire i sensori una volta emersi i primi dubbi sulla loro affidabilità.


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