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sabato 7 maggio 2011

Finanziamenti illeciti nelle elezioni,
i "donatori" rischiano grosso



Un'urna elettronica in Brasile

Il Tribunale Superiore Elettorale (TSE) ha scoperto che più di 200 milioni di reais (poco meno di 100 milioni di euro) in finanziamenti nelle ultime elezioni erano quantomeno sospette. Il TSE ha rilevato che 15.921 persone hanno dato a partiti o candidati somme superiori a quelle che la rigida legge elettorale prevede: il dieci per cento del reddito lordo dichiarato nell’anno precedente. Nel mirino del TSE anche 3996 imprese, per le quali il limite fissato dalla legge è del 2 per cento del fatturato lordo. I giudici sono arrivati a questo risultato attraverso controlli incrociati delle spese.

In caso di condanna, per i finanziatori” le conseguenze non saranno di poco conto: secondo la legge sulle elezioni, infatti, le donazioni superiori ai limiti stabiliti dovranno pagare una multa che va da cinque a dieci volte quanto donato oltre il limite. E non solo: le imprese condannate, per cinque anni non potranno partecipare a gare pubbliche e avere rapporti col governo centrale e con quelli degli Stati per cinque anni.
In Brasile il voto è obbligatorio per tutti i cittadini in grado di leggere e scrivere e che hanno una età compresa tra i 18 e i 70 anni di età. Per questi, il mancato esercizio del voto, se non è accompagnato da una giustificazione, può essere punito con una multa, il rifiuto di concessione del passaporto o di un posto di lavoro pubblico. Votare è invece facoltativo per i cittadini di 16 e 17 anni, per quelli maggiori di 70 anni e per gli analfabeti di ogni età. Gli oltre 110 milioni di elettori brasiliani votano in urne elettroniche. Le 456mila urne elettorali sono, infatti, informatizzate e collegate al sistema centrale che si trova a Brasilia. Già nel 2000, in occasione delle elezioni comunali in 5559 distretti, il Brasile aveva sperimentato l'informatizzazione nelle procedure elettorali ed era stato messo a disposizione degli utenti internet un software gratuito per poter seguire in diretta i risultati dello spoglio delle schede. Il servizio non si limitava al solo dato sul numero di preferenze che riceveva ciascun candidato, ma forniva anche dati di tipo demografico, suddivisi per municipi, che permetteva anche interazioni e interpolazioni delle informazioni.


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